Intervista a Faisal Muqaddam


Faisal Muqadam
E’ il fondatore del “Diamond Logos Teachings” e il co-fondatore con A. H. Almaas del “Diamond Approach”. Nato nel Qwait nel 1946, terapista Neo Reichiano con Philip Curcuruto, ha imparato sistemi di crescita con insegnanti stimati quali Tarthang Tulku Rimpoche, Claudio Naranjo e insegnanti sufi del medio oriente. Attualmente pratica e insegna negli USA. Dal 1997 ha creato un gruppo di studenti e insegnanti in Europa, con sedi in Italia, Germania e Danimarca.

Intervista di Satyam a Faisal Muqaddam
Giugno 2005

DOMANDA: C’è una bellissima metafora per descrivere cosa sono i Lataif, le qualità sottili dell’Essenza. Puoi ricordarcela?
FAISAL: Nel Diamond Logos usiamo una metafora sulla ricchezza e profondità di questa realtà, sui diversi domini e qualità. Diamo l’esempio della lampada ad olio: c’è una lampada e uno stoppino dove l’olio brucia e poi evapora e c’è l’olio in sé. La fiamma rappresenta l’energia, l’attivazione a livello dei chakra: a questo livello c’è luce e un rilascio di energia e lo studente che ha una buona conoscenza di queste energie, può usarle non tanto per puro “intrattenimento spirituale”, quanto allo scopo di accumulare più sostanza che può essere incorporata nel proprio sistema, nella propria vita, per arricchirla, invece di usarla semplicemente per andare più in alto per poi precipitare quando l’energia usata si disperde e il sistema si prosciuga. Perciò se c’è un buon insegnamento su come usare questa energia, benissimo, altrimenti le persone si ritrovano alla fine esaurite.
Andando a un livello più profondo – attraverso i chakra si può scendere in profondità direttamente all’Essenza, ma spesso le persone si fermano a questo livello, affascinate dalla sua luce e dall’energia– c’è un altro sistema; troviamo il Chi, il Prana, Shakti e Kundalini, l’energia orgonica e i meridiani. Più in profondità l’energia diventa più densa e non più luce, ma è simile a vapore, un vapore soffice, leggero, rilassante per il sistema: noi chiamiamo questo sistema sottile “i lataif”, e questo è lo stoppino della lampada dove l’olio non è più olio ma diventa vapore. Questo sistema è più profondo dei chakra e dei meridiani e, anche se sono interconnessi,  porta più in profondità. Aprendo questo sistema, si apre il livello da cui ha origine l’energia. Qual è la fonte di quelle energie? Sotto ci sono delle qualità molto più sostanziose e le chiamiamo Essenza. Alcuni di questi stati sono liquidi, altri più densi, altri sono solidi e sono pure energie condensate. Proprio come l’olio: puoi prenderlo e, riscaldandolo, diventa vapore e, continuando a bruciare, diventa fiamma e luce.
Così il nostro lavoro consiste nel trovare il modo di raggiungere quel livello – il livello più profondo della sostanza essenziale che nelle antiche tradizioni viene chiamata Essenza. Più coltiviamo il nostro stato essenziale, più questo sostituirà una gran parte della vecchia struttura della personalità, della mente, dei modelli di comportamento consueti, portandoci più in profondità, dandoci più vitalità, più senso reale di ciò che siamo veramente. Più si va in profondità nell’Essenza, più, alla fine, essa ci condurrà alla Sorgente. Da dove proviene questa Essenza? Quello a cui miriamo è raggiungere la sorgente di tutto ciò che esiste:  la dimensione spirituale e quella fisica, tutto proviene dalla stessa fonte e quella fonte viene chiamata l’Essenza dell’Essenza, o la sorgente dell’Essenza, o la natura di Buddha, o la natura illuminata o l’Assoluto. E’ il campo della pura potenzialità; il campo è lì ma non è facile raggiungerlo.
Alcune persone lo raggiungono e poi si fondono con l’essenza e l’essenza si fonde in luce ed energia, oppure si possono attraversare i vari passaggi nell’altra direzione fino all’Assoluto. Si può andare dall’Assoluto all’Essenza – è il viaggio in discesa – o dalla personalità fino all’Assoluto – questo è il viaggio in ascesa. Entrambi conducono allo stesso tipo di realtà: l’Assoluto come la fonte e l’Essenza come la sua manifestazione, inclusa la personalità e tutto ciò di cui si occupa il mondo della psicologia.

D: Cos’è la lampada?

F: La lampada rappresenta la totalità di ciò che siamo, come esseri individuali: corpo, mente e psiche. C’è un corpo fisico e un’identità, e un corpo essenziale e una struttura essenziale. Nel nostro sistema li chiamiamo “Candeliere” che contiene un “Perla” che contiene un “Punto di Luce”. Ognuno di noi è un’entità fatta di gioielli di luce con una parte che percepiamo come personale e un’identità. Ognuno di noi è come una navicella spaziale che naviga nel campo dell’Assoluto, trasformandolo in energia e creatività. La lampada è una rappresentazione dell’entità umana. Di cosa è fatta? Un’identità, una struttura.

D: Scendendo da questa visione vasta, al prossimo incontro che si terrà a fine Settembre al Centro d’Ompio. Come ti è venuta l’idea del “ Gathering”?  Hai già un gruppo di studenti e di insegnanti che lavorano con te da parecchi anni. Come mai questa iniziativa?

F: Ci sono molti studenti interessati al lavoro dell’Essenza che vorrebbero studiare con me; molti hanno difficoltà con la lingua inglese; inoltre c’è il problema che io non ho abbastanza tempo per strutturare nuovi corsi di insegnamento. Così ho parlato con gli insegnanti per trovare un modo di avere un contatto con i nuovi studenti, senza creare nuovi gruppi condotti da me. Non  voglio aggiungere nuovi programmi di insegnamento: questa parte la lascio agli insegnanti; saranno loro a insegnare le diverse parti degli stati essenziali. Poi, in un dato momento gli studenti ed io avremo l’opportunità di incontrarci per conoscerci.

D: Dunque, non ci sarà un programma specifico di insegnamento. Cosa si farà, allora?

F: Sarà un campo energetico vivo, un “Buddhafield” nel quale accadranno molte attivazioni. Parte di quello che farò  sarà una trasmissione delle diverse qualità. Trasmissione vuol dire invocare una qualità, incorporarla e manifestarla nel campo energetico. Così le persone potranno assaporarla, averne un assaggio esperienziale, che si tratti dell’ essenza della forza, o del sé, o dell’ essere radicato. Ci saranno trasmissioni degli aspetti fondamentali dell’essere: qual è la sensazione della natura del buddha,  cos’è un sé individuale, e così via. Ma non sarò in grado di entrare nei dettagli quali le complicazioni e le problematiche o i blocchi che sono collegati a ogni aspetto essenziale, e come lavorare con queste barriere. Ci saranno solo cinque giorni e molte trasmissioni di questi stati: li invocheremo, mediteremo, li sentiremo e li attiveremo nel campo energetico. Questa è una trasmissione: attivare quelle qualità nel campo energetico, così che le persone possano averne una sensazione e percepire le diverse qualità, avendone un’idea e una comprensione.
Come si differenziano la forza e la pace e la solidità. Avranno un assaggio di queste qualità. In seguito i partecipanti potranno proseguire la loro esplorazione con i vari insegnanti, mentre qui avranno la possibilità di scoprire il loro collegamento con le varie qualità, di imparare a costruirle e radicarle nella vita quotidiana. Ci sarà tempo per domande e risposte. I partecipanti arrivano da realtà diverse, da dimensioni diverse. Rispondendo a domande personali, potrò dare indicazioni personalizzate. Potrò essere in grado di capire in quale dimensione si trovano, quali problematiche si possono trovare ad affrontare e rispecchiare la loro situazione.

D: Nel fare questo, terrai conto della situazione che si creerà a seconda del tipo di partecipanti?

F: Sì, ci sarà tempo dedicato alle singole persone, oltre alle trasmissioni e a un po’ di insegnamento. Non so cosa l’Essere vorrà che facciamo. Sarà un’attivazione aperta, seguiremo quello che l’Essere, che Dio vorrà che facciamo. Sarà interessante.

D: Cosa risponderesti a chi ti chiedesse “cosa posso aspettarmi di ricevere?” E qual è la tua intenzione per questo Gathering?

F: Per prima cosa risponderei di lasciar andare ogni aspettativa, perché le aspettative diventano un ostacolo. Non mi piace che in un campo energetico, in un Buddhafield, vengano poste delle aspettative. L’Essere può attivare così tanto e se io dico “aspettati questo” e l’Essere porta qualcos’altro, ci saranno delusioni e contrasti.
Così da una parte lasciate andare le aspettative e venite aperti a vedere cosa succede e come si evolve… e dall’altra parte, sì, ci sono delle aspettative: di avere una conoscenza dell’Essenza, di cos’è l’Essenza e cos’è il lavoro del  Diamond Logos. Un’altra aspettativa è di conoscerci reciprocamente e di stabilire quale può essere il nostro rapporto se gli studenti decidono di continuare questo lavoro. Auspico  che le persone abbiano un assaggio e un’esperienza di cos’è l’Essenza, cos’è un Buddhafield, qual è la linea guida del lavoro.

D: Un’ultima cosa; oltre all’insegnamento e alle trasmissioni, ci sarà anche un aspetto di “guarigione”? Questa è stata proprio la mia esperienza nel lavoro con te.

F: L’Essenza e il Buddhafield possono essere visti come elementi di guarigione. Quando l’Essenza inizia a circolare, ha luogo la guarigione, a livello di psiche, di mente, di anima, di corpo, inclusa anche la cura di malattie. Tutto ciò avviene in un campo di guarigione. Quest’anno in particolare voglio integrare la dimensione della guarigione, voglio guidare nella dimensione Divina e invocare effetti di guarigione perché lavorino direttamente su di noi.
L’Essenza è il guaritore, lo è veramente; guarisce la personalità, la psiche, la mente, il corpo. Molte malattie e malanni sono sintomi di scollegamento dal nostro essere e se questo collegamento viene ristabilito, accadono guarigione e cura,
guarigione dell’anima collegata all’Essere e cura dei sintomi fisici che sono la conseguenza della separazione.
Quest’anno in particolare attiverò la guarigione: ci saranno delle serate in cui semplicemente staremo seduti e invocheremo l’energia di guarigione.

D: Sembra un programma molto ricco

F: Me lo aspetto e si tratta anche di un  nuovo esperimento. E’ la prima volta che tengo un gruppo senza struttura. Di solito c’è una struttura e un programma da trasmettere e solo nell’ultimo stadio di integrazione lasciamo andare la struttura; ma questa già è stata costruita. Questa volta partiamo da una non-struttura. Sarà per tutti un incontro tra compagni di strada, persone spirituali che cercano una risposta e un senso. Se sarà la loro via, benissimo, sennò almeno avranno fatto un’esperienza. Se qualcuno vorrà approfondire, dovrà continuare con gli insegnanti, senza pensare che continuerò io. Ci sono molti insegnanti che fanno questo lavoro in molti posti: in Italia, in Germania, in Danimarca. E’ possibile trovare il gruppo che fa per loro.

Faisal mi congeda sorridendo e aggiungendo “E ricorda alle persone che possono anche divertirsi con questo lavoro”